La sfilata Cruise di Dior nel Salento tra luminarie, tradizioni, artigianato

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La sfilata Cruise di Dior nel Salento tra luminarie, tradizioni, artigianato

È andata in scena ieri sera nella location del Duomo di Lecce, la Cruise 2021 di Dior firmata Maria Grazia Chiuri.

Grazie ad un’ incalzante tam tam della rete, la città (culla del barocco) sale alla ribalta e si mostra al mondo nella sua gloriosa magnificenza attraverso i suggestivi video promozionali pubblicati giorni addietro dalla casa di moda.

LA TERRA NATÍA COME FILO CONDUTTORE DEL PROGETTO

Per la sua prima sfilata lontano dalla mondanità estrosa di Parigi, la direttrice creativa della Maison sceglie,  per romantica nostalgia e ispirazione, di riscoprire in una chiave piú poetica i luoghi che le hanno dato i natali.

E lo fa coinvolgendo artisti, ballerini, artigiani, musicisti e tessitori come Giuliano Sangiorgi, Agostino Branca, le Costantine.

LINEART E MOOD DELLA COLLEZIONE

Lo sfarfallio delle luminarie, il suono ritmico della taranta e dei passi di danza, il profumo inebriante di una terra ancorata con forza alle tradizioni.

Il mood è suggestico ed inconfondibile.

L’ispirazione combina insieme la cultura rurale e monumentale del Salento, l’artigianato nella sua più pura concezione e reminescenti echi ai predecessori messapici e bizantini.

TEXTILE PATTERN E STILE

Tessuti ricamati danzano con il cotone delle camicie a manica corta dal taglio maschile; i pizzi al tombolo vengono accostati a file di rouches e balze.
Pantaloni classici e short sposano giacche squadrate mentre le gonne lunghe sono leggermente bombate.

I lunghi cappotti ricordano quelli dei pastori, i  regali pepli sono trasparenti e colorati, arricchiti da brillii  e motivi luminosi.

Le righe, i pattern geometrici ed astratti, i ricami di fiori e quelli simili ai rosoni barocchi sono sapientemente dosati durante tutta la durata della passerella, sdrammatizzando con eleganza le linee rigide e pulite di una collezione  che ha il sapore dell’Arte Povera più autentica.

COLORI ED ACCESSORI CHE ABBRACCIANO LA VERA NATURA  DELLA PUGLIA

La completezza del nero e dell’oro apre per primo la sfilata e si lascia poi accompagnare dal virginale bianco e l’urbano grigio, dai neutri colori della terra e delle spighe, dal passionale rosso dei papaveri, il profondo blu oltremare e l’acceso verde.
Le tinte si dividono e si mescolano in un armonico andirivieni, accostandosi tra loro ma rimanendo sempre ben definite e personali.

Sul capo, fazzoletti candidi  legati alla nuca si intervallano a piccoli diademi dorati; mentre la pelle degli stivali scuri e delle cinte-corsetto rendono  il total look più deciso e strong.

UN’OCCASIONE D’ORO PER PROMUOVERE LA BELLEZZA DELLA PUGLIA

Un evento sublime che ha dovuto far i conti con i limiti imposti dal Covid e dalle norme antiassembramento (ridotti al minino il numero delle modelle e degli ospiti, tra i quali non sono mancati i Ferragnez ma che ha sfruttato appieno il grande potere dei social e della condivisione virtuale.

Forti e motivazionali i messaggi inseriti in varie lingue nelle luci delle luminarie: frasi che spronano al femminismo, alla parità di genere, alla  equa dignità dell’uomo.

La Maison Dior ha dimostrato come un settore, in superficie, “frivolo” come quello del fashion possa essere veicolo fondamentale della società e della condivisione.
Il tutto con la delicatezza e la creatività a cui ci ha ormai abituato da tempo.

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