Cinema e TV Home » Intrattenimento » Cinema e TV » Un viaggio nell’immaginario di Lucio Dalla Un viaggio nell’immaginario di Lucio Dalla Da Rossana Nardacci Pubblicato 14 Luglio 2021 3 min lettura Commenti disabilitati su Un viaggio nell’immaginario di Lucio Dalla 0 3 Condividi su Facebook Condividi su Twitter Condividi su Reddit Condividi su Pinterest Condividi su Linkedin Condividi su Tumblr Un ritratto, presentato alla Berlinale di quest’anno, che attinge da un bacino infinito di materiali di repertorio pubblici e privati per creare un viaggio visivo e sonoro nell’immaginario poetico di uno dei più originali cantautori italiani: Lucio Dalla. Tra le testimonianze, quelle di Umberto Righi, suo manager sin dall’esordio e di Stefano Bonaga, suo amico già dall’infanzia. Lucio Dalla, una presenza fuori tempo Una narrazione inedita di Lucio Dalla, condotta attraverso le parole del suo fidato manager Tobia e del suo amico d’infanzia Stefano Bonaga e toccando diverse location del capoluogo emiliano. Parole, musiche e immagini – anche amatoriali – offrono una liricità che evoca un’Italia sotterranea e sfumata, immergendo lo spettatore in una libera narrazione dell’Italia attraverso i tragici eventi storici contemporanei e il boom economico. Per Lucio non è solo un omaggio al «musicista, poeta e maestro di vita» nato il 4 Marzo. Pietro Marcello, impegnandosi in un lavoro raffinato ed importante di ricerca e selezione di una mole considerevole di materiale d’archivio pubblico e privato, intreccia la vita di Dalla con quella del nostro Paese. Un’Italia contadina che, in una manciata di anni, lascerà spazio alle fabbriche e che dal sole dei campi si chiuderà attorno al rumore assordante delle catene di montaggio. Un ritratto del nostro Paese che dalle macerie della guerra al boom economico arriva fino alla strage alla stazione di Bologna. In mezzo il passaggio da un’economia fondata sul lavoro a testa china nei campi ad una industriale sintetizzata nella Mille Miglia. Dentro questo documentario condensato in poco più di un’ora c’è tanto: dalle corse automobilistiche a Bettino Craxi, da Sandro Pertini a Gianni Agnelli, dai volti di uomini e donne senza nomi allo Zecchino d’oro, dalle manifestazioni dei lavoratori agli scontri con la polizia. Ed in questo contesto Pietro Marcello fa emerge nitidi i contorni di un’artista unico!