Donne Home » Donne » Il piacere femminile nella sessualità musulmana Il piacere femminile nella sessualità musulmana Da Maria Carola Leone Pubblicato 28 Settembre 2024 6 min lettura Commenti disabilitati su Il piacere femminile nella sessualità musulmana 0 11 Condividi su Facebook Condividi su Twitter Condividi su Reddit Condividi su Pinterest Condividi su Linkedin Condividi su Tumblr Il piacere femminile nella sessualità musulmana, sebbene spesso trattato in modo riservato o influenzato da norme culturali, trova uno spazio di riconoscimento significativo all’interno della tradizione islamica. Nei testi sacri e negli insegnamenti del profeta Maometto, il piacere sessuale della donna è considerato un diritto importante all’interno del matrimonio. L’intimità è vista non solo come un atto procreativo, ma anche come un modo per coltivare l’amore, la reciproca soddisfazione e il rispetto tra i coniugi. L’Islam promuove il consenso e il piacere reciproco, e i diritti sessuali della donna sono riconosciuti in molte interpretazioni del Corano e degli Hadith, sottolineando che il piacere femminile non deve essere trascurato. Le norme sociali e culturali spesso influenzano l’applicazione di questi principi, e quindi è essenziale distinguere tra religione e pratiche culturali per comprendere appieno il ruolo del piacere femminile nella sessualità musulmana. Nella poesia preislamica, la donna dominava il sesso ed era una fonte di delizia. “Candida, di vita sottile, di contenuta linea, dal seno polito come uno specchio. Arretra ritrosa scoprendo una liscia guancia, con occhio di gazzella selvatica cui già accompagnano i piccoli. Una folta chioma nera le adorna il dorso, fitta qual pendulo grappolo di palma”. [Imru l-Qays, (morto fra il 530 e il 540)] È noto a tutti che il connubio: religione musulmana e sessualità sembrerebbe poco fattibile. Questo discorso diventa ancora più difficile se si parla di sesso al femminile. Nell’immaginario collettivo la donna musulmana che indossa il velo e non appare appetibile per gli uomini. Il testo religioso per eccellenza, nonché manuale di pratiche quotidiane, Al-Qurān tratta questo tema fornendo suggerimenti sul consumo di cibo, il comportamento sociale, le pratiche di igiene personale e molto altro. Il sesso è un argomento trattato come sinonimo di vita, un atto di unione sacrale. Il sesso come divertimento e felicità Se nella religione cristiana il sesso è un processo naturale ma peccaminoso, per l’Islām è esaltato vigorosamente e vengono puniti pratiche di ascetismo o astensione. Momento di gioia e di intimità per la coppia sposata, il sesso può essere vissuto non solo per la procreazione ma come fonte di piacere, divertimento e felicità. L’Islām, come il cristianesimo, non concepisce l’idea del sesso al di fuori di un legame coniugale. Questa sarebbe la ragione per cui diverse coppie decidono di convolare a nozze giovanissimi. In che modo si legalizza il sesso? Il fine ultimo dei due è ‘legalizzare’ il sesso e sentirsi senza colpa davanti alla legge e alla morale. In Egitto molti sono i rapporti intimi vissuti non all’interno di un contratto matrimoniale. Per questa ragione per non essere puniti penalmente si ricorre all’orfi, un matrimonio temporaneo. Un accordo in cui la donna dichiara di non prendere alcuna forma di pagamento dai rapporti sessuali praticati. Questo consenso al femminile combatte il triste fenomeno delle giovani spose ‘affittate’ da facoltosi uomini provenienti dall’Arabia Saudita. Il sesso e la poesia preislamica Se oggigiorno il mondo musulmano vede la donna come figura angelica, molto simile alla corrente dello stilnovismo occidentale nel passato le cose non erano esattamente così. Basta far un passo verso le epoche preislamiche per trovare un ruolo fondamentale dell’erotismo e della sensualità al femminile. Le donne dominavano il sesso. Come testimonia la poesia araba preislamica i piaceri della vita, tra cui il vino e l’amore carnale, sono importanti e necessari. Nella fattispecie, la donna diventa un oggetto desiderabile e proprio a lei vengono dedicati diversi versi sull’amore sensuale. Il canone della bellezza femminile è stato per gli arabi legato alla figura di una figura piena e prosperosa.