Lotta contro la violenza sulle donne Home » Lotta contro la violenza sulle donne » “Se mostri il seno hai drink gratis”: il cartello sessista diventa un “caso” “Se mostri il seno hai drink gratis”: il cartello sessista diventa un “caso” Da Rossana Nardacci Pubblicato 24 Settembre 2020 3 min lettura Commenti disabilitati su “Se mostri il seno hai drink gratis”: il cartello sessista diventa un “caso” 1 30 Condividi su Facebook Condividi su Twitter Condividi su Reddit Condividi su Pinterest Condividi su Linkedin Condividi su Tumblr Il proprietario di un locale in pieno centro a Milano ha affisso un cartello sul quale si leggono le condizioni per ottenere alcolici gratis ovvero: mostrare il seno, dare baci al barista e lanciare il reggiseno dietro il banco. Più si è prosperose, più sono i chupiti offerti. Sui social le accuse di sessismo sono state così tante da costringere il gestore a chiudere la pagina Facebook. “Noi non siamo un locale normale. Un giorno senza sorriso è un giorno perso”. Il proprietario dell’attività aveva tentato di mettere le mani avanti con queste frasi all’inizio e alla fine del cartello della discordia, ma non gli è bastato a evitare la pioggia di critiche, talmente numerose da costringerlo a eliminare il profilo del bar su Facebook. “Hai una seconda di seno? Se lo mostri, ti vengono offerte due consumazioni gratis. Una terza invece ti dà diritto a tre drink. E così via. Chi non sta al gioco non è gradito “perché le altre ce l’hanno come te”, si legge. Questo post ha inevitabilmente scatenato la rivolta social e tra i primi ad intervenire c’è stato Pierfrancesco Maran, assessore all’urbanistica: “Coi tavolini all’aperto ci siamo posti l’obiettivo di salvare i locali milanesi e la nostra socialità. Obiettivamente non tutti meritano di essere salvati”, la sua amara riflessione. Sui social e sul sito di recensioni, i titolari hanno risposto a qualche cliente spiegando di non essere mai stati “irrispettosi verso le donne che da noi sono sempre coccolate e ben volute” e che quello era un “cartello goliardino e non offensivo”. Il cartello, poche ore dopo, è stato tolto e il barista si è scusato in un post. Ma a cosa serve scusarsi? Ormai la “frittata è fatta”.. POTREBBE INTERESSARTI ANCHE: Femminicidi, una strage in aumento: 15% in più del 2019