Lotta contro la violenza sulle donne Home » Lotta contro la violenza sulle donne » Combattere la violenza di genere: risorse e supporto per le vittime Combattere la violenza di genere: risorse e supporto per le vittime Da Marta Borroni Pubblicato 23 Aprile 2024 6 min lettura Commenti disabilitati su Combattere la violenza di genere: risorse e supporto per le vittime 0 8 Condividi su Facebook Condividi su Twitter Condividi su Reddit Condividi su Pinterest Condividi su Linkedin Condividi su Tumblr Ogni giorno, quasi costantemente, in Italia e nel mondo c’è almeno una vittima di violenza di genere. Dire almeno una vuol dire ammettere una radice disfunzionale del ruolo che la donna ha e continua ad avere anche nella nostra era moderna. Nell’anno solare 2012 sono state 15.201 le donne vittime di violenza intra o extra familiare che si sono rivolte ai 61 Centri antiviolenza aderenti all’associazione nazionale D.i.Re che hanno partecipato all’indagine. Esattamente undici anni dopo secondo il report del Servizio Analisi Criminale in Italia nel 2023 sono 109 le vittime donne ed il revengeporn è aumentato del 40%. Relativamente al periodo 1 gennaio – 3 marzo 2024, sono stati registrati 60 omicidi, con 20 vittime donne, di cui 18 uccise in ambito familiare o affettivo e di queste, 8 hanno trovato la morte per mano del partner o di un proprio ex. Secondo i dati rilevati da ISTAT, in Italia il 31,5% delle donne tra i 16 e 70 anni ha subìto nel corso della propria vita una qualche forma di violenza. Questo è un dato ricorsivo a livello globale, è trasversale a tutte le regioni, le classi socioeconomiche e il livello di istruzione. Quali possono essere le risorse i supporti per le vittime? • È fondamentale ascoltare senza giudicare: la violenza non è mai giustificata, non è mai una colpa di chi la subisce, ma solo di chi l’agisce. • Riconoscere e rispettare le difficoltà che le donne possono esprimere, evitare domande che le faranno solo sentire giudicate. • La separazione e la denuncia sono passaggi delicati ed andrebbero effettuati con il sostegno di servizi specializzati e la garanzia di un’assistenza legale. • Evitare di minimizzare la situazione o di insinuare che loro stesse potrebbero aver fatto qualcosa per provocare il comportamento violento. • Contare sul sostegno e sull’assistenza dei Centri Antiviolenza, presidi territoriali specializzati che lavorano allo specifico scopo di sostenere le donne. I Centri Antiviolenza sono luoghi di accoglienza e di ascolto, in cui si può trovare sostegno psicologico, orientamento e assistenza legale e protezione. • Chiamare il numero nazionale 1522 che fornirà tutte le indicazioni necessarie. È attivo h 24, 7 giorni su 7 ed è multilingue. • Nel caso in cui la donna o i fili si trovassero in una situazione di immediato pericolo è fondamentale chiamare le forze dell’ordine per un intervento immediato. Lo Stato sta elaborando fondi e sostegni ed istituendo anche il Patto tra famiglie, scuola e istituzioni per combattere la violenza di genere, un’importante iniziativa affinché la violenza sia combattuta da subito con le armi più potenti, istruzione ed educazione. Violenza sulle donne, una grave violazione dei diritti umani La “Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica”, è il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante che propone un quadro normativo completo ed integrato a tutela delle donne contro qualsiasi forma di violenza. La sua struttura è basata sulle “tre P”: Prevenzione, protezione e sostegno delle vittime, perseguimento dei colpevoli. A favore di una cultura di parità e non violenza, è fondamentale non emarginare o banalizzale nessun sintomo o denuncia che ci accade in modo diretto e intorno, per un cambiamento culturale indirizzato alla decostruzione di stereotipi e pregiudizi di genere. L’articolo 3 della Convenzione designa una violazione dei diritti umani ed una forma di discriminazione contro le donne, comprendente tutti gli atti di violenza fondati sul genere che provocano o sono suscettibili di provocare danni o sofferenze di natura fisica, sessuale, psicologica o economica, comprese le minacce di compiere tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che nella vita privata. Se vi sentite sole, indifese e schiacciate, dobbiamo ricordarci come donne, come semplici essere umani, che è un nostro totale e fondamentale diritto dire NO ai maltrattamenti.