Anoressia in età evolutiva: come combatterla?

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Disturbi alimentari in età evolutiva

L’anoressia è una malattia devastante, per alcuni aspetti anche tragica. Ma si può uscirne. Si ammalano decine di milioni di giovani ogni anno, con un rapporto di 9:1 tra femmine e maschi , sebbene l’incidenza nel sesso maschile stia progressivamente aumentando.

I disturbi del comportamento alimentare in età evolutiva

Anoressia nervosa in eta evolutiva

Ci sono casi in cui si inizia a parlare di anoressia già dall’età di 8 anni.

Una bambina di 8 anni non dovrebbe fare altro che pensare a giocare e divertirsi, mangiare dolci, ridere e scherzare, non dovrebbe pensare di non essere abbastanza o che abbia bisogno di cambiare.
A quell’età sono abbastanza sicura che non sapevo nemmeno il significato della parola anoressia e tanto meno sapevo dell’esistenza di una malattia diversa dalla febbre.
Tralasciando questo sfogo personale, torniamo a parlare di fatti.
2,3 milioni di adolescenti sono quelli che vengono ufficialmente riconosciuti e diagnosticati, ma il numero aumenta a dismisura se si tiene conto di tutte quelle persone che non ammettono di avere un problema perché non si sentono abbastanza malate.
Si pensa che se non si scenda al di sotto di un certo numero sulla bilancia, non ci si possa considerare malate e che quindi non valga la pena lottare per guarire.
Tutto questo perché abbiamo memorizzato nella nostra mente quell’immagine stereotipata di quello che una persona con un disordine alimentare dovrebbe essere, ma la realtà è ben diversa. Il disordine alimentare comincia a livello mentale come ho già discusso in un precedente articolo. È quello il momento in cui bisogna cominciare ad agire e fare qualcosa a riguardo, ma purtroppo non riguarda solo il singolo individuo, ma anche l’ambito medico.
Non voglio fare di tutta l’erba un fascio, ma dopo aver parlato con diverse ragazze e ragazzi che hanno sofferto della mia stessa malattia, ho sentito più di una volta una frase che mi ha letteralmente fatto venire i brividi. Ovvero che i medici, ritenuto il loro peso non abbastanza basso, non hanno preso nemmeno in considerazione l’idea di aiutarli.
Provate solo ad immaginare il meccanismo che si instaura in un’adolescente vulnerabile nel sentirsi dire da un professionista: “Mi spiace, non sei abbastanza malata!”.
Credo che sia chiaro a tutti quanto questo possa solo contribuire a peggiorare la situazione.
Immaginatevi se lo stesso stereotipo fosse applicabile anche alle altre malattie, come per esempio “ non sembri malata di cancro, vai tranquilla” oppure, “ il tuo braccio non sembra rotto, magari passa”, ma non è così. Questo trattamento è strettamente riservato a coloro che soffrono di un disordine alimentare, facendoci sentire ancora più isolati e soli di quanto già non ci sentiamo.

Il vero ed il falso dei disturbi alimentari

Tutto questo è alimentato dalle idee sbagliate che le persone hanno e del fatto che non hanno nemmeno voglia di spendere pochi secondi per informarsi meglio.
Ci penso io per voi, la rendo semplice semplice, sfatando qualche mito che non fa altro che diffondere questa stupida idea che devi essere in un certo modo per essere considerata malata e aiutata.

Le persone anoressiche o che soffrono di bulimia devono essere esageratamente magre.  Non potrebbe essere più falso dalla realtà. Spesso chi soffre di bulimia è in sovrappeso e chi soffre di anoressia può essere normo peso e nascondere a tutti il problema, compensando il cibo mangiato con un eccessiva quantità di sport.
Un disordine alimentare è solo una fase adolescenziale. Assolutamente no. Non è una fase, è una MALATTIA. Non è una scelta. Ti consuma dentro. La sola idea di mangiare o toccare del cibo ti fa andare fuori di testa e senza aiuto non guarisci. Non è un caso che ci sono persone che vivono, non una vita lunga, soffrendone. Ci sono anche adulti che si ammalano, non è una cosa da ragazzine.
Ammalarsi di un disordine alimentare è una scelta. Magari. Se fosse una scelta lo sarebbe anche smetterla di uccidersi lentamente giorno dopo giorno, ma indovinate un pò? Non è una scelta. Nessuno si farebbe mai qualcosa del genere volontariamente.
I disordini alimentari dipendono dal peso sulla bilancia. NO, NO. NO. Ci sono persone naturalmente magre che non soffrono di disordini alimentari e persone leggermente in sovrappeso che non soffrono di obesità. Soffrire di un disordine alimentare significa guardarsi allo specchio e sentirsi inadatte e brutte. Significa vergognarsi del proprio aspetto. Significa guardare le riviste ed avere un desiderio malato di sembrare come loro ed essere disposte a tutto per farlo.

Posso capire quanto sia difficile come argomento e quanto possa essere spaventoso addentrarsi nei dettagli, ma questo è l’unico modo per combattere questi stereotipi. Certo una persona non farà la differenza, ma parlarne, diffondere il messaggio e correggere chiunque dica qualcosa di non vero e offensivo, farà la differenza per una persona.
Non possiamo salvare più di due milioni di persone, ma se siamo consapevoli , possiamo evitare che quel numero aumenti ed intervenire prima che sia troppo tardi.

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