Interviste Home » Curiosità » Interviste » Eleonora Riccio, giovane stilista botanica di successo Eleonora Riccio, giovane stilista botanica di successo Da Maria Carola Leone Pubblicato 2 Ottobre 2021 10 min lettura Commenti disabilitati su Eleonora Riccio, giovane stilista botanica di successo 0 104 Condividi su Facebook Condividi su Twitter Condividi su Reddit Condividi su Pinterest Condividi su Linkedin Condividi su Tumblr Essere sostenibili vuol dire abbracciare tutti gli aspetti della vita, avere cura del benessere dell’uomo e di ciò che ci circonda. Vuol dire spostare il nostro punto di vista, spogliarci dell’egocentrismo sociale e produttivo insito in noi. Eleonora Riccio, eco-stilista ormai nota, si racconta coinvolgendoci nel suo mondo green.. 1. In che modo ti sei approcciata alla moda? Come mai hai scelto quest’arte per rappresentare la tua identità? Fin da piccola ho dimostrato di essere portata verso le arti, amavo disegnare, dipingere, colorare ed avendo una mamma sarta, amante della moda e dell’Haute Couture era usuale per me vedere splendide sfilate in tv e mostre di costume e moda. Mia madre negli Anni ’50/’60 lavorò come sarta per Emilio Schubert e Roberto Capucci ed anche a casa pur avendo abbandonato il lavoro in Atelier, le sue passioni e l’amore sviscerato per la moda non cessarono mai. Mentre lei continuava a cucire a casa, ed io e mia sorella crescevamo, io disegnavo abiti per le mie bambole e per le mie amiche, ed era pura gioia vedere qualche mio disegno prendere forma e vita tramite il lavoro di mia madre. Tutto questo, oltre ad avere l’influenza di un papà amante del design, mi ha forgiata e dopo il liceo artistico, la scelta di frequentare l’Accademia di Costume & Moda di Roma fu un passo naturale, quasi come se fosse scritto…come se il destino avesse tracciato per me una linea ben precisa da seguire. Dovevo diventare una stilista. 2. Cosa pensi dell’attuale condizione delle donne contemporanee? In che modo rappresenti la donna nelle tue collezioni? Per assurdo in un’era così all’avanguardia e tesa verso il futuro trovo che se andiamo ad analizzare la condizione delle donne contemporanee direi che “cambiando gli addendi il risultato non cambia”… Siamo tutte schiave del nostro comune denominatore: il Corpo, il nostro involucro. Basta aprire Instagram per essere inondati da foto e video su ciò che dobbiamo acquistare per abbellire la nostra immagine, di ciò dobbiamo introdurre nel nostro corpo per essere perfette; protesi, botulino ecc. La mia moda nasce non pensando solamente al “corpo”, i miei non sono abiti fatti unicamente per abbellire la silhouette, l’abbelliscono di certo sì, ma sono fatti per lo spirito, con una visione diversa. Nascono per avvolgerti di poesia, quando li indossi pur dovendo andare in ufficio, ad un aperitivo o evento, si deve tenere in considerazione che pur essendo attraenti e belli per foggia e costruzione, i colori nascono da coltivazioni agricole, i tessuti pregiati utilizzati possiedono spesso delle certificazioni e le collezioni sono lavorate da maestranze artigiane. L’entusiasmo delle clienti che si trovano di fronte questi capi è unico, le tinture naturali donano nuance incredibili e quando si scopre che dietro quel tubino o tuta tinta in guado ad esempio, c’è il lavoro di un’intera Riserva (come la Riserva dei laghi Lungo e Ripasottile di Rieti in collaborazione con il professore Lelli-maestro tintore), che ha coltivato la Isatis Tinctoria per ben due anni durante il Lockdown con tanto di documentario è storytelling. Beh credo che non solo il corpo ne tragga merito, ma cosa ancor più preziosa l’animo di chi lo indossa, perché si porta indosso tutto l’amore e l’energia di cui sono pregni i miei progetti di moda. 3. Se avessi la possibilità di viaggiare nel tempo e dovessi scegliere di essere una donna, chi vorresti essere e perché? Sorrido! Cleopatra? No, finisce male! Ipazia? No, finisce male! Giovanna d’Arco? No, finisce male! Ok direi Ildegarda di Bingen! Lei! Chi era? Ildegarda di Bingen (in tedesco Hildegard von Bingen; Bermersheim vor der Höhe, 1098 – Bingen am Rhein, 17 settembre 1179) è stata una monaca cristiana, scrittrice, mistica e teologa tedesca. Suora benedettina, è venerata come santa dalla Chiesa cattolica; nel 2012 è stata dichiarata Dottore della Chiesa da papa Benedetto XVI. Perché scelgo lei? Mi affascina come una donna chiusa in un monastero dall’età di otto anni, abbia manifestato nel tempo numerosi talenti, era una mistica profetessa del futuro e degli eventi, guaritrice, erborista, naturalista, cosmologa, filosofa, artista, poetessa, drammaturga, musicista, linguista e consigliera politica tanto da riuscire ad essere ascoltata e acclamata dai potenti della sua epoca. Ecco vorrei possedere almeno metà della sua conoscenza erboristica e filosofica. 4. Che rapporto hai con le tendenze e con la moda? Non seguo e non ho mai seguito le tendenze di moda, apprezzo di certo moltissimi brand, ma il marchio esposto in bella vista su di me, mal si addice ed anche da piccola mi rifiutavo di esporre un determinato marchio per sentirmi di valere come persona. Credo che il massimo dello stile sia giocare, abbinare, scegliere cosa più ci valorizzi senza riflettere sulle tendenze del momento. 5. Su quale progetto di moda stai lavorando? Dopo il progetto “Il guado in Passarella” presso Rivodutri alle Sorgenti di Santa Susanna per cui si é coltivata la pianta Isatis Tinctoria- guado per ben due anni tingendo più di 30 mt di tessuto con cui si sono realizzati meravigliosi capi di Haute Couture é seguito il Red Carpet per la 78′ Mostra Internazionale di Arte Cinematografica La Biennale a Venezia. L’abito che si é realizzato é stato un grande successo e se ne é parlato tanto definendolo “abito laguna”. Nato infatti ispirato a Venezia, il corpetto cinquecentesco realizzato in un pizzo intagliato richiamava gli ori e gli sfarzi veneziani, mentre la gonna tinta in indigofera tinctoria, acero, Prunus, Rosa, eucalipto ricordava con il suo effetto delavé la Laguna. Ad oggi dopo tanto prestigio e soddisfazioni si sta lavorando su altri eventi; uno annunciato tempo fa su Piero della Francesca, una nuova collezione di prét a Porter, una collezione di foulard per il bookshop di Aboca, un nuovo Red Carpet ed una nuovac ollezione di Alta Moda ispirata al Teatro la Fenice di Venezia, perché dopo la bellezza che ho respirato e vissuto sento di doverla celebrare ancora e fare di più. Vi terrò aggiornate!