Alta moda Home » Moda e Must Have » Alta moda » Karl, who? – Addio a Lagerfeld Karl, who? – Addio a Lagerfeld Da Valentina Domma Pubblicato 23 Febbraio 2019 7 min lettura Commenti disabilitati su Karl, who? – Addio a Lagerfeld 0 235 Condividi su Facebook Condividi su Twitter Condividi su Reddit Condividi su Pinterest Condividi su Linkedin Condividi su Tumblr unnamed file 3 unnamed file 3 “Il mio più grande lusso è di non dovermi giustificare con nessuno”. Karl Lagerfeld, genio visionario ed anticonformista, icona indiscussa del mondo del fashion, lascia un vuoto incolmabile nel cuore di molti e nel panorama della moda, scomparendo ad 85 anni a causa di una malattia da cui era affetto ormai da tempo, lo scorso 19 Febbraio 2019. Il mistero della nascita di Karl Poco certi ancora tutti della sua effettiva età, Lagerfeld ha sempre giocato sulla questione, facendo calare il mistero sul reale anno della sua nascita. I più, convinti che fosse stato dato alla luce ad Amburgo, in Germania, da Elisabeth Bahlmann, sposata con Christian Lagerfeld nel 1933, furono a più riprese smentiti da Karl stesso, che sempre affermò di essere nato, invece, nel 1935. Il talento del giovane Karl Scoperto dalla madre il suo innato ed incontrastato talento, Karl lascia la Germania all’età di soli 14 anni per trasferirsi a Parigi, città in cui vinse, avendo la meglio sul talento ed artista francese Yves Saint Laurent, il Woolmark Prize, realizzando il bozzetto di un cappotto. Subito dopo l’assegnazione del trofeo, Lagerfeld affianca Pierre Balmain, per poi lavorare per cinque anni per Jean Patou, realizzando preziosi capi di haute couture. Ma l’alta moda, dopo poco, come unico universo da esplorare e in cui investire il proprio talento, inizia a non soddisfarlo più. Lagerfeld è affamato di progresso, di trasposizioni future, una mente in continuo movimento che guarda oltre la staticità e la monotonia. Accorcia sempre di più gli orli delle gonne, sperimenta forme e tagli di abiti in contrasto con la tradizione, al punto di suscitare l’indignazione di alcune giornaliste durante uno show di Balmain. Nel 1965 sottoscrive un contratto a vita con la casa di moda Fendi, di cui diventa direttore creativo insieme a Silvia Venturini Fendi, che sempre lo ha considerato come un fratello, un componente fondamentale della sua famiglia, nonché pietra miliare e pupilla del brand italiano. Nel 1973 l’arrivo nella maison francese Chloé finalmente conferisce libero sfogo alla sua creatività, regalandogli la possibilità di modellare abiti su donne nuove, indipendenti, dallo stile audace, quasi bohémien. Ma è dieci anni più tardi, nel 1983 che Lagerfeld sancisce definitivamente il suo successo, diventando direttore creativo anche della maison Chanel, creando un connubio indissolubile tra lo stile classico della famosa casa di moda francese ed il suo spirito anticonvenzionale. Ma la sua carriera non si arresta, certo, davanti la sola creazione di abiti. Continuando ad inseguire sempre nuovi ed inesauribili stimoli, Lagerfeld è anche fotografo di moda e cura personalmente campagne pubblicitarie di Fendi e di Chanel, utilizzando come sfondo delle famose fotografie la sua ambita casa parigina. Nel 2004 firma una collaborazione con H&M, convinto che la moda ed il lusso è necessario che passino anche per canali diversi e la grande distribuzione risulta essere un’idea decisamente ben riuscita. Nel 2005 Tommy Hilfigher acquista il suo personale marchio, “Karl” fondato nel 1974, lasciando, però, a Lagerfeld il controllo artistico del brand. Politicamente scorretto, come lui ha sempre amato definirsi, spirito eccentrico, Lagerfeld non ha mai pensato lontanamente di omettere un suo personale pensiero su qualsiasi questione gli fosse stata mai proposta, ammettendo di odiare le conversazioni intellettuali, dal momento in cui il parere che davvero gli fosse mai interessato è sempre stato il solo e l’unico: il suo. Decisamente discreto con il pubblico per quanto concerne la sua vita sentimentale e privata, di lui sappiamo che è stato legato a Jacques de Bascher, suo storico compagno di vita e dandy di ultima generazione, nonché personaggio piuttosto gettonato nella vita notturna parigina, morto nel 1989. Non ha, invece, mai nascosto l’amore incondizionato per la sua gattina birmana Choupette che ha spesso fatto figurare nelle fotografie che personalmente lo ritraevano e a cui ha sempre dedicato le cure di due cameriere attente alle esigenze dell’animale domestico tanto caro a Karl. Mentre la direzione artistica di Fendi resterà nelle mani di Silvia Venturini Fendi, quella di Chanel è stata affidata a colei che è stata il braccio destro di Lagerfeld per oltre trent’anni, Virginie Viard. Ciao Karl. E grazie.