Khadijah bint Khuwaylid, la prima femminista dell’Islam

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Khadijah bint Khuwaylid

Ci sono state donne fantastiche che, in ogni parte del mondo e in ogni epoca, hanno fatto cose straordinarie mai narrate in modo consono dalla storiografia. Gran parte delle loro gesta e del loro operato non si trovano in alcun libro. 

L’essere state brillanti, creative, coraggiose e tenaci non le ha mai premiate, anzi, a differenza degli uomini, sono state oscurate e messe da parte. Alla modernità appartengono le invenzioni come il tergicristalli di Mary Anderson (1917) o la sega con una lama circolare e un filatoio alimentata da un pedale a ruota di Tabitha Babbitt (1803).

Chi era Khadijah?

Spesso le qualità di queste donne erano così grandi che non potevano essere ignorate o messe da parte. Tra le donne arabe più influenti del passato vi è Khadijah bint Khuwaylid. Khadijah nacque a Makka al-mukarrama (conosciuta molto più semplicemente come La Mecca) nel 555 d. C. 

Khadijah è stata una donna che ha sempre vissuto nel benessere e nella ricchezza.
La sua famiglia era influente in tutta la penisola arabica in quanto possedeva un’azienda mercantile. Alla morte del padre di Khadija, la giovane prese le redini di tutta l’attività che crebbe sempre di più sotto la sua direzione. Grazie all’intelligenza, all’abilità e al fiuto per gli affari Khadija fece prosperare sempre di più la sua impresa di famiglia.

Khadija aveva anche un grande senso del dovere nel voler aiutare gli altri, spesso riuscì ad assistere persone povere, ammalate, diversamente abili  e orfani. 

Della vita privata della donna sappiamo che si sposò due volte e rimase vedova per due volte riuscendo comunque a portare avanti il lavoro e a crescere i suoi figli.

Khadija fu una donna di potere sempre contornata da diversi dipendenti che, assieme a lei, viaggiavano con le carovane per dirigersi in  altri luoghi con grosse quantità di denaro guadagnate. 

La prima donna che protesse Muhammad

Quando Khadija era quarantenne aveva una grande fama in quanto era una donna estremamente affascinante, potente ed indipendente a livello economico. Quando si trovò nella posizione di dover cercare un assistente, scelse un giovane lavoratore di nome Muhammad conosciuto già da molti per essere molto onesto e dedito al lavoro.

Muhammad era solo un 25 enne quando decise di accettare questo incarico e fin da subito si contraddistinse per essere un uomo con un’etica del lavoro molto ampia. In breve tempo, Khadija comprese che poteva essere, oltre che un compagno di lavoro, l’uomo che poteva seguire i suoi passi e gli propose di sposarla. I due avevano una grande differenza d’età, circa venti, ma nessuno considerò fuori luogo questa loro unione in quanto vi era una completa e sincera devozione l’uno per l’altra. In poco tempo i due iniziarono ad aumentare le loro negoziazioni. I due ebbero sei figli, dei quali solo una fu una bambina che chiamarono Fatima e visse fino all’età adulta.

Khadija e Muhammad rimasero insieme per quindici anni vivendo una quotidianità molto movimentata e produttiva. Al compimento del quarantesimo anno di Muhammad avvenne un cambiamento inaspettato. 

Di tanto in tanto, Mohammad amava meditare in una grotta nei pressi di Mecca. Un pomeriggio – uno dei tanti – tornò a casa sconvolto da ciò che gli era capitato. L’Arcangelo Gabriele gli apparve nella grotta, a nome di Dio, dicendo di dover spargere le sue parole.

Khadija non ebbe alcun remore nel credere a Mohammad e fu la prima donna a convertirsi all’Islam. Khadija fu la prima credente, l’alleata più sincera, l’amica più fedele al Profeta Muhammad e sempre lo incoraggiò a predicare. Fu l’unica persona che lo sostenne moralmente ed economicamente per tutta la sua vita.

Nei primi anni di predicazione, Muhammad fu sempre in pericolo e Khadija grazie alla sua forza politica lo protesse da ogni attacco. Con il passare del tempo, l’operato di Muhammad divenne seguito da più seguaci possibili nonostante il rischio di poter essere arrestato diverse volte. Dopo molteplici tentativi, Muhammad e Khadija si nascosero e per tre anni portando avanti solo la conversione musulmana.

Khadija, in poco, dovette rinunciare ai suoi averi per dedicarsi solo a questo, dovendo rinunciare anche alle cure per la sua salute. In seguito si ammalò e morì nel 619 d.C a 65 anni dopo venticinque anni d’amore con Muhammad

La morte di Khadija

Nello stesso anno si spense anche lo zio di Muhammad, ʿAbd Manāf Abū Ṭālib e da quel momento la storiografia arabo-musulmana ricorda il 619 come l’Anno del Dolore.

Khadija fu amata e venerata da Muhammad per tutta la sua vita e la considerò un modello per la sua virtù, coraggio e spirito di sacrificio. A differenza delle unioni in matrimonio successive, Muhammad con Khadija rimase fedele e monogamo.
Khadija, un po’ come anche per la figlia Fatima, è venerata in tutto il mondo essendo chiamata con appellativi quali ‘Prima Credente’ o ‘Madre dei Credenti’. 

Fatima, un’altra femminista influente

È interessante sottolineare come anche Fatima sia un personaggio femminile importante per la famiglia del profeta, gli ahl al-bayt, è venerata dai musulmani sunniti e maggiormente dagli sciiti in quanto divenne moglie di ʿAlī ibn ʾAbī Ṭālib (primo imam e unico successore di Muhammad).

Fatima fu definita ‘Al-Zahra’ (la splendente) ed insieme alla mamma, Khadija, rappresenta una vera e propria figura femminista della cultura araba.

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