Curiosità Home » Curiosità » Natale 2.0: complice il vecchio signore con la barba bianca Natale 2.0: complice il vecchio signore con la barba bianca Da Rossana Nardacci Pubblicato 25 Dicembre 2018 7 min lettura Commenti disabilitati su Natale 2.0: complice il vecchio signore con la barba bianca 1 229 Condividi su Facebook Condividi su Twitter Condividi su Reddit Condividi su Pinterest Condividi su Linkedin Condividi su Tumblr Anche per i super tecnologici bambini di oggi il 25 Dicembre è la festa più attesa dell’anno Babbo Natale è sempre lo stesso, cappellino, pancione e barba d’ordinanza. Può darsi, però, che gli elfi abbiano ottimizzato la produzione dei giocattoli grazie alle nuove tecnologie. E sicuramente ad essere molto cambiati sono i nostri bambini. Dipendesse da loro, non alzerebbero mai lo sguardo da tablet, cellullari &Co. Non perchè siano diversi dai loro nonni, ma perchè sono nati in una società diversa, non più custode della favola corale di fine anno ma incessante generatrice di bisogni. Questo significa che, mentre una volta l‘evento Natale si metteva in moto e si gestiva da solo, ora per essere acceso ed atteso ha bisogno dell’intervento dei genitori. E’ diventato, insomma, esclusivo compito della famiglia far nascere desideri e domande, attivare il countdown verso il 25, conferire misura all’area doni: stando ad una ricerca, ogni bimbo riceve una media di undici regali, mentre non ne desidera veramente più di quattro. Al di là di ogni credo religioso, spetta a noi, allora, far capire ai bimbi che stanno vivendo un tempo molto speciale e che sono protagonisti di valori e tradizioni che già emozionavano i loro nonni. Dedichiamo anche solo pochi minuti al giorno a quei rituali simbolici che sempre entusiasmano i più piccoli, guardiamo insieme un libro sul Natale, un film che racconti questa grande storia collettiva, accendiamo con loro una lanterna. Natale non è la fiera degli oggetti ma la festa dei simboli La simbologia della luce richiama la stella cometa ed allude al fatto che ognuno di noi, a qualunque età, deve cercare dentro sè la la sua luce ed il suo percorso. Mentre la simbologia del bimbo viandante che trema di freddo in una grotta sarà l’occasione per toccare il tema della solidarietà, della povertà e dell’immigrazione. Certo, i tempi sono diversi e non c’è più bisogno di aspettare il 25 Dicembre per avere la bicicletta bella. Ecco, doniamo attenzione, emozioni, i ricordi della nostra infanzia, creiamo insieme presepi traballanti piuttosto che comprarli bellissimi e già pronti. Se sapremo creare la magia, regaleremo ai nostri bimbi sensazioni bellissime che potranno poi spendersi nel corso della vita. E sfruttiamo anche noi questa occasione per goderci preziosi momenti di intimità con i nostri cari. Se non la cogliamo adesso, ci toccherà poi aspettare ancora un altro anno! Meno doni, più valori Ma cosa possiamo fare perchè i nostri bimbi da grandi si possano ricordare con tenerezza e gioia del “loro” Natale? Al di là di poco tempo, fretta ed anche delle nostre convinzioni religiose, il sogno, l’incanto, la dimensione del fantastico vanno creati, tutelati e conservati. Cerchiamo allora in ogni modo possibile di alimentare la leggenda del vecchio signore con la barba bianca che scende dal camino per portare doni “proprio a loro”, oltre che per rifocillarsi un pò dal viaggio. Il Natale non è una gara a chi spende di più, i nonni paterni non sono in competizione con quelli paterni, nessun bambino riporterà traumi incancellabili dall’aver ricevuto meno di ciò che attendeva. Poi, la gioia dei nostri bimbi deve tener anche conto dei loro reali interessi: il papà dell’orientamento scientifico eviti di regalare il kit del piccolo scienziato al bimbo assolutamente allergico all’argomento. Ed attenzione anche ai doni troppo anticipati: una bici quando sei ancora in età da triciclo ti fa sentire triste ed inadeguato. Se, al di là di ogni raccomandazione preventiva, il piccolo di casa è stato sommerso dai regali, scendiamo a compromessi: i pattini li mettiamo via per la primavera, delle quattro bambole che ha ricevuto due le portiamo in parrocchia per le bimbe che non ne hanno nemmeno una. Ed ancora: credenti o no, il Natale è la festa della famiglia, della condivisione, della pazienza, dello stare e del fare insieme: i bambini saranno entusiasti di essere coinvolti nell’allestimento dei decori, del presepe e dell’albero, dell’ideazione della tavola delle Feste. La solidarietà ha mille facce ed in tutte ci sarà la collaborazione dei piccoli. Quale occasione migliore per imparare che, anche grazie a noi, il mondo può diventare un posto migliore?