Libri Home » Intrattenimento » Libri » Silvio Coppola: Daniel Dante e la Compagnia del Lumen Magico Silvio Coppola: Daniel Dante e la Compagnia del Lumen Magico Da Fabia Tonazzi Pubblicato 24 Dicembre 2020 5 min lettura Commenti disabilitati su Silvio Coppola: Daniel Dante e la Compagnia del Lumen Magico 4 18 Condividi su Facebook Condividi su Twitter Condividi su Reddit Condividi su Pinterest Condividi su Linkedin Condividi su Tumblr Silvio Coppola, uomo, giornalista, musicista, compositore Autore del libro “Daniel Dante e la Compagnia del Lumen Magico” si racconta a ModApp. Il libro non è lo sfogo di una notte o un passatempo, ma è proprio il frutto dell’amore verso la scrittura e verso i suoi figli. Coppola ha rilasciato un’intervista per noi parlando anche del rapporto che ha con la moda. Silvio, come racchiuderesti il tuo stile, il tuo look in una parola? Casual Quando scrivi hai una tua felpa portafortuna/una sciarpa/un anello/ un elemento del tuo guardaroba che ti trasmette serenità? Le mie tute comode e, d’inverno, calde. Mi danno quel senso di serenità che solo la “casa dolce casa” può dare. Ci sono stilisti che ti affascinano particolarmente o abiti di un certo tipo che indossi per occasioni particolari? Non cerco il capo firmato a tutti i costi. Se c’è, lo metto, ma non spenderei mai cifre esagerate solo per avere un nome su un capo magari neanche confezionato in Italia. Che tipo di accessori prediligi? Borselli, cinte, sciarpe, cappelli? Mi piacciono i cappelli, forse come tutti quelli che, ahimè, hanno pochi capelli. Per anni ho avuto sempre una bisaccia con me, dentro non mancava mai penna e bloc notes. Adesso la uso molto meno. Il tuo rapporto con la moda in generale: cosa indossi più facilmente tra marsupi, papillon, anelli? Jeans, polacchine e maglioni. Niente di speciale. Comunque, la moda che preferisco, sia per uomini che per donne, è quella degli Anni ’60. Il tubino alla Audrey Hepburn resta l’abito più elegante, semplice e femminile che esista, mentre il vestito tre bottoni con gamba a sigaretta alla Sean Connery è la mia idea di uomo elegante. Ti piace osare con vestiti a fantasie o preferisci dei colori e fantasie più sobrie? Non sono uno spinto nel vestire, credo che in qualsiasi aspetto della vita, quindi anche nella moda, la semplicità sia il massimo dell’eleganza. Cosa ci vuoi dire sul tuo libro Silvio? L’idea di scrivere questo romanzo è nata per caso, un po’ di anni fa. La sera mi mettevo nel lettone con i miei bambini e raccontavo storie, leggevo libri, rispondevo alle loro incredibili domande. Insomma, tutto quello che fa un qualsiasi padre che ama i suoi figli. I piccoli stavano ad ascoltare incantati, rapiti dalle mie chiacchiere fantasiose. Mia moglie Eliana, onnipresente in ogni cosa buona della mia vita, osservò: «Se sei così bravo a raccontare storie, perché non scrivi un libro per ragazzi?» La presi in parola, ma senza impegno, come fosse un gioco. La stesura del romanzo andò avanti, tra slanci d’amore e tristi abbandoni, per oltre dieci anni, finché mi trovai a un bivio: terminarlo o abbandonarlo definitivamente? Scelsi la prima opzione e fu una buona scelta. TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Ti chiamerò Acquamarina, un libro di Giusy Scattarelli