Oriana Fallaci: una donna di ferro

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Scrittrice, giornalista, attivista italiana. Partecipò giovanissima alla Resistenza Italiana

Oriana Fallaci: una donna di ferro

 

Fu la prima donna italiana ad andare al fronte in qualità di inviata speciale

Ma della sua vita personale, non ha mia parlato. Grazie al libro intitolato “Solo io posso scrivere la mia storia”, emergono tanti emozionanti capitoli in cui la stessa Oriana parla del suo più grande amore.

Una vera e propria autobiografia ed un grande amore

Si tratta di un’antologia di scritti mai pubblicati finora ed adesso in libreria grazie all’editore Rizzoli ed al nipote della Fallaci, Edoardo Perazzi, unico erede della grande scrittrice e giornalista scomparsa nel 2006 all’età di settantasette anni.

Sono pagine in cui la Fallaci parla della sua vita e che, riunite insieme, diventano una vera e propria autobiografia. I capitoli più intensi sono quelli in cui la Fallaci racconta il grande amore della sua vita: il rivoluzionario greco Alexandros Panagulis detto “Alekos”, un eroe della resistenza contro la dittatura esercitata in Grecia dai militari, tra il 1967 ed il 1974.

Panagulis fu arrestato nel 1968 e trascorse in carcere cinque anni in cui subì terribili torture.

E, nel 1973, all’indomani della sua liberazione, tra il rivoluzionario e la Fallaci nacque l’amore: una passione tragicamente spezzata, tre anni dopo, quando Panagulis morì in un incidente d’auto mentre andava da Atene a Glifada, la sua città natale. Nacque subito un mistero: fu un vero incidente o Panagulis era stato ammazzato? La verità non si seppe mai ma la Fallaci fu sempre convinta che Panagulis fosse stato ucciso.

Un amore travolgente e tempestoso

Il loro primo incontro avvenne ad Atene il 23 Agosto del 1973 durante un’intervista che la Fallaci fece ad “Alekos” e che si rivelò un vero e proprio colpo di fulmine. Un amore travolgente: lei aveva 44 anni e lui 34.

Nel libro intitolato “Solo io posso scrivere la mia storia”, la Fallaci narra l’emozionante racconto che ella ha fatto di quell’incontro. “Quando mi aprì la porta, Alekos mi trattò con una familiarità sorprendente. Incontrarci per noi, non fu un conoscerci: fu un riconoscerci. E l’amore esplose tra noi con la forza dirompente delle cose che non si possono evitare”.

La scrittrice dedicò il suo libro più famoso intitolato “Un uomo” al suo grande amore.  Si tratta di un romanzo-verità del 1979. Un romanzo in cui narrò la storia di Alekos Panagulis, scomparso in un incidente stradale nel 1976 a soli 37 anni. Un incidente ritenuto dalla scrittrice un omicidio “mascherato”.  “Tutti mi scrutavano, il giorno del funerale, stupiti di non vedermi piangere. Ma quando scrissi “Un uomo”, allora, si piansi. Piangevo così tanto che non vedevo neanche le parole che battevo a macchina. Nella sua tomba ci sono soltanto le ossa. Il suo respiro è dentro di me”.

Una storia d’amore che ci lascia senza parole. Come la storia di questa donna italiana che ha dato vanto al nostro Paese.

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