CineModapp Home » Intrattenimento » Cinema e TV » CineModapp » SOGNANDO HAPPY DAYS E GREASE: IL RITORNO DEL CINEMA DRIVE IN SOGNANDO HAPPY DAYS E GREASE: IL RITORNO DEL CINEMA DRIVE IN Da Elisa Muto Pubblicato 26 Aprile 2020 8 min lettura Commenti disabilitati su SOGNANDO HAPPY DAYS E GREASE: IL RITORNO DEL CINEMA DRIVE IN 3 98 Condividi su Facebook Condividi su Twitter Condividi su Reddit Condividi su Pinterest Condividi su Linkedin Condividi su Tumblr Il ritorno del Cinema drive-in: un’ occasione per riscoprire un pò di romanticismo e rivivere l’esperienza americana degli anni ’30. Ma quali furono le origini del cinema drive-in? I film sono straordinari “veicoli emozionali“: ci catturano e ci fanno provare passioni, ci permettono di vivere al fianco dei protagonisti e ce ne fanno condividere vicende e sentimenti. Siamo partecipi di una storia che in quel momento diventa anche la nostra storia. E se tutta ad un tratto ritornassimo a vivere la magia delle serate all’ aperto in macchina come nelle immagini dei drive-in di tanti anni fa? L’era del Coronavirus potrebbe appunto segnare il ritorno dei drive-in proprio come accadeva in Grease, nella scena memorabile in cui Danny , nel tentativo di riconciliarsi, porta Sandy a un drive – in ed in auto le chiede di diventare la sua ragazza, donandole un anello. Difficilmente il drive-in farà concorrenza al cinema di Sky o di Amazon Prime. ma potrebbe rappresentare la soluzione per far fronte alla crisi del settore cinematografico a causa della chiusura delle sale oltre che diventare una valvola di sfogo importante per il pubblico che tornerebbe a godere del maxi schermo in una modalità per così definire vintage. Godere di un film dalla propria auto garantirebbe il distanziamento sociale ed impedirebbe l’affollamento delle multisala che fino a ieri eravamo abituati a frequentare. Il concetto del drive-in, nato in America nel 1933, era fantastico e molto divertente se vissuto in compagnia di una ragazza o di amici. L’ idea di immedesimarci nell’indimenticabile Sandy, mentre sta in auto con l’affascinante Danny in attesa di vedere un film, ci emoziona, perché potrebbe essere l’occasione di riscoprire un pò di romanticismo e di rivivere l’esperienza americana degli anni 30. Quale fu l’origine di questo modo così inusuale di godere delle proiezioni cinematografiche? Il primo drive-in nacque, negli Stati Uniti, ottant’anni fa per merito di una donna un po’ in sovrappeso, e per circa vent’anni ebbe un enorme successo. Si trattava di Miss Hollingshead, madre di Richard Milton Hollingshead Junior, un ragazzo nato nel 1900. Sua madre, aveva dei problemi a sedersi nelle poltrone dei cinema dell’epoca. Il figlio cominciò a pensare a come risolvere il problema. Così un giorno fece sedere la madre nell’ auto di famiglia, annodò un lenzuolo tra due alberi del suo giardino e proiettò un film per la sua famiglia e per tutti i vicini che abitavano nella via. L’idea funzionò e così Hollingshead decise di farne un business. Il 6 giugno 1933 il drive-in era pronto per il primo spettacolo. Lo slogan per quella prima serata era: “l’intera famiglia è benvenuta, non importa quanto i bambini sono rumorosi”. I “movie palace” costavano poco e permettevano agli spettatori di godersi lo spettacolo nell’intimità della propria macchina. Il cinema iniziava così a diventare un’ occasione di svago, d’intrattenimento per tutta la famiglia. E come dimenticare Arnold’s, un altro tipo di drive – in, in una delle serie più amate e conosciute che a partire dagli anni ’70 ha travolto generazioni di ragazzi: HAPPY DAYS! Il trinomio CocaCola, film e popcorn venne praticamente inventato dal cinema drive-in Nei raffinati cinema stile anni Venti di sicuro non si poteva entrare con cibo unto da mangiare con le mani e con bicchieri traballanti colmi di bevande frizzanti e zuccherine. E come dimenticare le cameriere sui pattini, l’immagine di astronave, il metallo lucido, tanto alluminio e gli interni in similpelle di colore rosso o di quel verdino che tanto andavano di moda e che animavano un altro tipo di drive-in. Questa volta siamo a Milwualkee, da Arnold’s, il mitico bar drive-in, dove frullati e sandwiches venivano serviti ai clienti che restavano comodamente seduti nelle proprie auto. Una scena che più di tutte ha rappresentato l’America anni ’50 nell’immaginario collettivo. Sunday, Monday, Happy Days, la sigla di una delle serie più amate e conosciute che a partire dagli anni ’70 ha travolto generazioni di ragazzi, con la sua simpatia e con i suoi mitici personaggi che hanno fatto la storia della televisione. Insomma basta udire la parola “drive-in” per tornare a sognare i jeans con giubbotti di pelle biker , le gonne pin- up di colore pastello, la brillantina tra i capelli, look che hanno fatto scuola in fatto di stile. L’idea del sogno americano ancora una volta ci fa brillare gli occhi, immaginare una nuova realtà, cogliendone i suoi aspetti positivi, le sue sfumature rosa e quegli Amarcord che tanto ci fanno battere il cuore raccontano la favola di una generazione felice. A te piacerebbe rivivere l’esperienza del cinema sotto le stelle in stile drive – in?