Vesti la tua casa con tessuti eco-friendly!

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Vesti la tua casa con tessuti eco-friendly!

Tende, tovaglie, coperte e carta da parati: la scelta dei materiali all’interno della nostra abitazione non può essere casuale. Deve soddisfare prima di tutto i nostri gusti ma senza pesare troppo sul portafoglio.

Una guida pratica per scegliere con stile tessuti eco-friendly

I tessuti usati per l’arredamento non sono molto diversi sa quelli per l’abbigliamento. Chi vuole applicare un approccio green, quindi responsabile e duraturo nel tempo, che fa rima con convenienza, può scegliere tra le seguenti fibre naturali: cotone, lino, canapa, iuta, cocco, paglia, lana o seta. Ma può anche sfruttare le potenzialità delle tecnofibre artificiali e sintetiche, come gomma, caucciù, bambù o viscosa.

Tipi diversi di fibre vengono mescolate all’interno  dello stesso tessuto per migliorarne le performance e renderlo esteticamente più bello e morbido, oltre ad essere durevole e versatile.

Per essere sicuri di orientarsi nella scelta giusta dei tessuti da mettere in casa bisogna controllare l’etichetta: essa deve garantire che non ci siano sostanze  potenzialmente allergizzanti (inclusa la lana)  o pericolose per la salute e per l’ambiente (candeggianti ottici, formaldeide, sali di boro, metalli pesanti).

Un altro aspetto da considerare è la presenza di alcuni simboli, come il marchio Ecolabel o logo LAV /Lega Anti Vivisezione) che indicano che sono stati eseguiti criteri di certificazione delle fibre organiche e rispettati gli standard ambientali richiesti per definirsi sostenibile.

Una garanzia in più sul fatto che un tessuto organico sia anche sostenibile è rappresentata dalla scelta del biologico, cioè di prodotti sostenibili fin dall’origine, trattati in modo più possibile naturale durante tutte le fasi di lavorazione e messi in commercio senza trascurare l’impatto ambientale di imballaggio e trasporto.

Oltre ai tessuti più tradizionali, come lino, seta e cotone eventualmente riciclati, l’arredamento tessile oggi è eco-friendly.

Un esempio sono i prodotti ottenuti dagli scarti alimentari o agricoli, come fibre di banano, ortica, alghe, soia (chiamata anche cachemire vegetale), scorze d’arancia, canna da zucchero, mais ed ananas. Molti di questi tessuti di riciclo sono naturalmente resistenti, morbidi, traspiranti ed anallergici, antibatterici ed antimuffa, oltrechè biodegradabili al 100%.

LEGGI ANCHE: Viscosa e cupro, tessuti vegetali ed ecostenibili

Il ritorno della carta da parati

Caduta in disuso per il suo aspetto rètro, la carta da parati sta tornando di moda in versione evoluta e dotata di caratteristiche che la rendono resistente ed adatta a qualsiasi ambiente.

In particolare, oggi sono disponibili tappezzerie idrorepellenti ed impermeabilizzanti, pensate per resistere alla condensa e mantenersi a lungo anche nella stanze più umide come il bagno e la cucina. Si tratta di particolari rivestimenti murali in fibra di vetro che impediscono ristagni ed infiltrazioni ostacolando muffe e batteri pericolosi per la salute.  Si applicano direttamente sui rivestimenti già esistenti (piastrelle, intonaco e cartongesso), riducendo il problema dello smaltimento.

 

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