Libri Home » Intrattenimento » Libri » Virginia Woolf, un’icona di stile londinese Virginia Woolf, un’icona di stile londinese Da Maria Carola Leone Pubblicato 12 Maggio 2021 4 min lettura Commenti disabilitati su Virginia Woolf, un’icona di stile londinese 1 483 Condividi su Facebook Condividi su Twitter Condividi su Reddit Condividi su Pinterest Condividi su Linkedin Condividi su Tumblr Adeline Virginia Woolf, nota alle cronache semplicemente come Virginia Woolf è stata una scrittrice, saggista ed attivista britannica vissuta tra la fine del XIX e la metà del XX secolo. E’ considerata come una delle più importanti esponenti della letteratura internazionale del Novecento. Da sempre impegnata nella lotta per la parità di genere e dell’uguaglianza. Tra le sue opere più famose si ricordano: La signora Dalloway (1925), Gita al faro (1927) e Orlando (1928). Per ciò che riguarda la saggistica abbiamo: Il lettore comune (1925) e Una stanza tutta per sé (1929). Virginia Woolf, il suo rapporto con la moda La scrittrice, oltre ad avere uno stile sopraffino per la redazione di romanzi e testi, amava molto il mondo della moda. Era molto abile a miscelare e contaminare stili diversi. Diverse sono le foto che la ritraggono con degli stivali sporchi di fango abbinati a stole di seta. Di sovente indossava pellicce con grembiuli da giardinaggio o bluse vittoriane con cardigan in lana oversize. Nel numero della rivista ‘Vogue’, per il mese di Novembre 1924, Virginia si fa ritrarre con un abito importante, vittoriano, appartenente alla mamma. La sua immagine patinata era una critica al perbenismo sociale che voleva illuminare il senso del dovere e dell’onore fino allo svenimento. TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Simone De Beauvoir, icona femminista di bellezza e stile Il guardaroba di Virginia Woolf L’armadio della Woolf era il dipinto della ribellione e della libertà. I suoi abiti odoravano di nicotina e chiacchiere con amici intellettuali, la scrittrice amava travestirsi da uomo per girare in città anche di notte. A proposito dei vestiti Virginia Woolf diceva: “Sono gli abiti a portare noi e non noi a portare gli abiti; possiamo far sì che modellino bene un braccio o un seno, ma essi ci modellano a piacer loro il cuore, il cervello e la lingua“. Amava molto indossare il grigio tortora e la lavanda, colori che avevano l’obiettivo di esaltare le sue linee filiformi. Quando Magda Garland -fashion editor di Vogue- incontrò per la prima volta la Woolf, quest’ultima indossava un copricapo bislacco che somigliava ad un bidone dei rifiuti rovesciato! L’unico abito a cui era affezionata Virginia era quello con i fiori rossi e viola su un fondo nero, mise ricordata parecchie volte anche dall’amico e psicanalista Sigmund Freud.