Digital distortion, la moda online del fotoritocco

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Digital distortion, la moda online del fotoritocco

Immagini di corpi non veri, un pò come quello di Barbie. Il tutto grazie a foto manipolate per apparire più snelle, con la pelle più liscia, pancia piatta, gambe e seni da Miss Italia e zero imperfezioni. E’ la moda online del fotoritocco. Quella che è stata chiamata digital distortion. Ma di cosa di stratta?

Fotoritocco, mina l’autostima ed aumenta l’insicurezza

Per molte persone, soprattutto per le adolescenti, quella “truccata” da filtri, applicazioni ed App, molto più semplici e veloci da usare rispetto ai vecchi programmi del fotoritocco come Photoshop, è la sola immagine spendibile su piattaforme social. Pena il passare indifferenti o il racimolare pochi, pochissimi like. Da quì una corsa al selfie da parte di ragazzine i cui corpi risultano omologati come quelli delle star.

Se c’è un evidente elemento di narcisismo nella cultura imperante dei selfie, spesso si va ben oltre il desiderio di mostrarsi agli altri con la migliore foto possibile. Così l’uso del fotoritocco da parte delle adolescenti è diventata quasi una normalità con ben nove ragazze su dieci, secondo recenti statistiche, che modificherebbero quotidianamente la loro immagine in Rete, con i risvolti psicologici gravi di un disturbo della personalità.

L’immagine di sè è complessa e racchiude al suo interno molte sfumature. Il fatto di sentirsi inadeguate rispetto alle “altre” e soprattutto agli stereotipi di bellezza imposti dall’industria dello spettacolo e del cinema, porta a vivere con ansia il confronto ed a soffrire perchè si sente la necessità di dover competere ogni giorno con l’immagine di sè che si mette online. Un confronto che deve fare i conti anche con la iper-competitività  degli adolescenti che non di rado può sfociare in fenomeni di cyberbullismo verso chi non appare bella, sexy, attraente ed alla moda.

Digital distortion ed insoddisfazione del proprio corpo

Dalla letteratura scientifica sul fenomeno della Digital Distortion emerge, in particolare tra i giovani, una generale insoddisfazione del proprio corpo, a volte basata su canoni errati e su paragoni insostenibili fatti con le foto in Rete di chi viene considerato molto più attraente.

In un periodo in cui la Pandemia ci ha costretti a restare per molto tempo chiusi tra le pareti domestiche, il mondo virtuale ha preso il sopravvento su quello reale. E’ anche aumentato il fenomeno del finto corpo perfetto sui social perchè con i lockdown, i distanziamenti e le mascherine, è venuta meno la possibilità del confronto reale.

Avere un cattivo rapporto con la propria immagine corporea aumenta disistima ed il senso di insicurezza. E può agire come detonatore facendo sì che l’errata percezione corporea diventi un disturbo dismorfofobico. Questo si traduce in una preoccupazione eccessiva, fino alla paura, per la propria immagine ed in particolare dei difetti che si rivelano, che in realtà non esistono o che vengono ingigantiti. Chi soffre di questa patologia può fare di tutto per cambiare il proprio aspetto, fino a ricorrere ad interventi di chirurgia plastica ma corre anche il rischio di disturbi alimentari, dall’anoressia alla bulimia.

 

 

 

 

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