Reazione a catena: Colville

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La moda di Colville sembra quasi un manifesto creativo..

Un team (ri)creativo tutto al femminile con un pedigree davvero blasonato. Ecco chi si nasconde dietro al brand più cool del momento

Un team (ri)creativo tutto al femminile con un pedigree davvero blasonato. Ecco chi si nasconde dietro al brand più cool del momento

 

Più che un trio sono una community girl power. Outsider nell’attitudine, ma decisamente inserite nel beau monde di quelli che contano del fashion biz. Le tre fondatrici del nuovo marchio Colville sono infatti Molly Molloy, Kristin Forss e Lucinda Chambers: le prime due con con trascorsi gloriosi quanto eclettici nell’ufficio stile di Marni; l’ultima vanta nel suo cv un passato come fashion director di Vogue UK. Non sono delle ragazzine alle prime armi, anche se la loro verve potrebbe farlo credere, soprattutto sbirciando la prima collezione in vendita in esclusiva per Matchesfashion (da quest’anno la distribuzione sarà globale), dove mescolano grafismi frastagliati e design sartoriale.

La moda di Colville sembra quasi un manifesto creativo..

 

 

Il trio è un team all’insegna della somma, non del mix, delle loro loro individualità. Esse hanno tre prospettive diverse ed una sola visione. Vogliono mettere in primo piano il senso di comunità e le emozioni, anche attraverso dei vestiti che siano powerful, coraggiosi, forti.

Quando una donna “riconosce” il suo abito, se ne innamora appena lo vede, entra in contatto e lo fa suo. Questa è la reazione che le tre cercano.

La moda di Colville sembra quasi un manifesto creativo..

Il trio Colville ha scelto questo nome perchè è la strada a West London in cui David Hockney, genio dell’arte pop anglosassone ha vissuto fino al 1970. Sono l’atmosfera del luogo, familiare e friendly, dove tra l’altro vanno spesso.

E poi Colville non è maschile nè femminile, ma ha un’identità potente.

La collezione è una specie di puzzle materico, sovversivo nelle proporzioni ed audace nelle forme, che rompe gli schemi cromatici, azzarda fluo e tailoring, si fa notare. Il design è il filo conduttore che sagoma la silhouette, ma è il gusto anticonformista del trio a dare quel twist in più.

Lo stile personale del team creativo influenza molto la collezione. Kristin è minimal ma non convenzionale: ha un debole per i cappotti dal taglio impeccabile ed è sempre alla ricerca della T-shirt bianca perfetta. Molly è una dress addicted: da bambina era capace di cambiarsi anche quattro volte al giorno. Il suo stile è random, oscilla da clean ad eccentrico senza fare un plissè. Lucinda è un caleido remix: adora giocare con i colori, trova il nero troppo polveroso e sceglie linee femminile, ma con brio.

Com’è la donna Colville?

Una trendhunter, stravagante, con una spiccata personalità e che dentro le creazioni Colville si sente ancora più strong. Una battitrice libera.

Per indossare al meglio il marchio Colville, la donna deve sperimentare. Questa è la parola passepartout. Si può osare un cappotto nero più strutturato e dal taglio maschile su un abito a pipistrello super femminile, magari con delle babouche (nella collezione Colville ci sono delle flat). O sdrammatizzare una T-shirt dal sapore sporty con parka, una gonna plissettata e macro sneakers.

Non bisogna mai scomparire dentro i vestiti, bensì “venirne fuori”.

 

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