Chanel Totti in copertina: mercificazione di un’adolescente?

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Chanel Totti in copertina: mercificazione di un'adolescente?

Chanel Totti è stata  immortalata sulla copertina del settimanale Gente con il lato B generosamente in mostra. La figlia della conduttrice TV Ilary Blasi e dell’ex capitano della Roma, Francesco Totti, all’età di 13 anni, è in spiaggia ed a rendere la foto ancora più stridente c’è il particolare della faccia pixelata, come codice deontologico richiederebbe. Di male in peggio lo strillo: «Chanel è la gemella di mamma Hilary».

Ed essendo il volto coperto – la carta di Treviso impone che i visi non siano riconoscibili ma evidentemente non si pronuncia abbastanza sul resto. Si deduce che la somiglianza a cui il magazine faccia riferimento sia soprattutto quella del lato B in primo piano.

La scelta di mettere la ragazzina in copertina, di spalle, dando evidenza al suo corpo non è piaciuta al popolo della rete. Ma non solo.

Selvaggia Lucarelli, la giornalista molto nota anche per il suo carattere sferzante, ricorda che non è la prima volta che un settimanale gioca con la “sessualizzazione” del corpo femminile. “Stessa spiaggia, stesso mare, stesso bikini”, scrive la giornalista. “Era l’estate del 2011 e all’epoca Aurora Ramazzotti aveva 15 anni. Anche lei è finita in copertina e all’epoca nessuno ha fiatato – aggiunge-. E la lista è lunga. Forse, e dico forse, se sei la figlia di Francesco Totti hai una sensibilità in più“.

Una polemica che ha messo in moto una serie di situazioni molto sconvenienti. La questione, con l’intervento della Lucarelli, è diventata poi di dominio pubblico.

Dopo giorni di silenzio, nella serata di ieri sia Francesco Totti che Ilary Blasi sono intervenuti su Instagram con un post pubblicato nelle loro storie, con il quale stigmatizzano quella foto: “Ringrazio il direttore Monica Mosca per la sensibilità dimostrata mettendo in copertina il lato B di mia figlia minorenne, senza curarsi del problema sempre più evidente della sessualizzazione e mercificazione del corpo delle adolescenti“. Nel tardo pomeriggio era intervenuto anche il Telefono Azzurro, che su Twitter aveva criticato con forza la scelta del settimanale: “Quando si parla di tutela dei minori è fondamentale che il mondo dell’informazione si schieri in prima linea: i principi della Carta di Treviso devono rappresentare un cardine in ogni scelta editoriale“.

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