Eco-Fashion Day – 1° Edizione: la sostenibilità è di moda

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Eco-Fashion Day - 1° Edizione: la sostenibilità è di moda

Si è svolta il 12 aprile 2018, a Genova, la prima edizione dell’Eco-Fashion Day.

Primo evento interamente organizzato da Virginia Grozio, emergente PR e social media manager del brand Sarsì – Fatto con le mani. L’evento si è suddiviso in un dibattito iniziale che ha visto protagonisti Zoe Romano, creatrice del progetto milanese WeMake;  alcuni esponenti del progetto Pigna Mon Amour, Radice Comune e Creazioni al Fresco.

Al centro Virginia Grozio, con le due stiliste di Sarsì-Fatto con le mani.
Al centro Virginia Grozio, con le due stiliste di Sarsì-Fatto con le mani.

Nella seconda parte, invece, si è svolta una sfilata di cinque brand attenti alla sostenibilità e all’etica nel mondo della moda. Hanno partecipato ovviamente Sarsì, il brand protagonista, ma anche brand di gioielli fatti a mano, come Love Creations.

ECO-FASHION DAY

ECO-FASHION DAY: PERCHE’ PROPRIO ADESSO?

Come mai il tema della sostenibilità nella moda viene tirato in ballo sempre più spesso? Dopo il disastro del Rana Plaza in Bangladesh del 2013, dove hanno perso la vita quasi 2000 persone in seguito al crollo dell’edificio, qualcosa doveva cambiare. All’interno del Rana Plaza si producevano collezioni di fast fashion senza sosta a costi bassissimi. A rimetterci sono stati inevitabilmente i lavoratori, costretti ad orari folli e a salari molto più che al di sotto del minimo. Ma perché succede tutto questo? Purtroppo il sud-est asiatico è molto povero e la gente fa di tutto per riuscire a lavorare quindi quando  colossi europei o americani, come Zara, H&M, Forever 21, Primark e moltissimi altri, cercano delle fabbriche di produzione, giocano sempre al massimo ribasso del prezzo. Per i lavoratori è così o niente, quindi piuttosto di non guadagnare neanche quel paio di dollari, accettano.

Lavoratrici sottopagate india

Vi invito a guardare il documentario The True Cost per avere un’idea più chiara della situazione (lo trovate anche in italiano).

Da qui la necessità di creare l‘Eco-Fashion Day. Un modo per dare voce a chi, nel suo piccolo, cerca di creare una moda sostenibile all’insegna del rispetto dei materiali e dei diritti dei lavoratori.

Materiale eco sostenibile

ECO-FASHION DAY: I PARTECIPANTI

Prima ho accennato chi erano i partecipanti al dibattito svolto nella prima parte dell’evento. Ora vediamo chi erano i protagonisti della sfilata di moda etica. Ha iniziato Sarsì- Fatto con le mani, brand genovese che collabora con una cooperativa che aiuta le donne vittime di violenza del centro Pandora. Un bel progetto che coniuga la creatività con la solidarietà tutta la femminile.

Fatto a mano

Segue La Mafalda altro brand genovese che propone le sue creazioni con semplicità e carattere, attraverso una moda sartoriale a piccoli prezzi.  Poi Parpaja, una sartoria creativa che si occupa anche di refashion, attraversi capi colorati e artigianali. Quarto brand presente è LABITO che nasce dalla necessità di creare abiti diversi da quelli commerciali presenti e uguali in tutti i negozi, dando la propria visione originale ai capi. Ultimo brand, ma non per importanza, IUTY project  che propone t-shirts in cotone organico dal design creativo e minimal, attraverso l’attenzione per i piccoli dettagli.

“Sei consapevole dei vestiti che indossi?”

Questa è la domanda che si è posta Virginia Grozio per dare vita all’Eco-Fashion Day. Virginia, dopo la magistrale in Informazione, Editoria e Giornalismo, si è interessata al comparto della moda etica e come questa interagisca col sociale. Residente a Genova, ha quindi cercato una realtà che fosse conforme ai suoi interessi, per progredire nella formazione. E’ approdata da Sarsì, quasi due anni fa, cominciando a gestirne la comunicazione.

Sei consapevole dei vestiti che indossi?

La moda etica è sempre stata una sua passione. Ha fatto molta ricerca per trovare i brand più adatti da invitare alla sfilata. Tiene molto a cuore la condizione dei lavoratori, l’uso delle risorse, la qualità e  la componente chimica dei tessuti. Con l’ Eco-Fashion Day, ha voluto dimostrare a tutti che la moda etica non è sinonimo di “poca estetica“, anzi. E’ importante diffondere la cultura della moda etica tra i consumatori, sia a livello di estetica, appunto, ma anche di prezzo.

Brava, Virginia! L’evento è stato un successo, c’era molta gente presente e il riscontro è stato positivo da parte di tutti: partecipanti, ospiti e pubblico.

Attendiamo la seconda edizione! Intanto vi rimando al video dell’evento.

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